CARO CAPITANO…

Caro capitano,

che sarebbe stata una Pasqua diversa, chissà perché, ma ce lo aspettavamo. C’era qualcosa nell’aria di particolare, un’atmosfera diversa. Serena. Limpida. Come l’occasione per la quale stavamo per scendere in campo. Sarà stato il caldo sole primaverile, un po’ inusuale quando dalle nostre parti si avvicina la fine della settimana santa. La fede religiosa aveva lasciato spazio a quella calcistica. Alla necessità di credere in qualcosa di importante. E tu eri con noi. Assieme a tua moglie Ivana e ai tuoi figli Alessio e Fabio che con le rispettive famiglie hanno deciso di scendere in campo con noi. Con te assieme a noi. La tua maglia numero 8 ha sventolato prima del calcio d’inizio di Taranto-Pescara. Quella fascia di capitano al braccio del tuo nipotino che dinanzi ha tutta la vita da vivere. Come se quell’innocenza e quella vitalità di bambino si fossero trasmesse magicamente al braccio del nostro capitano di giornata, Giovanni Formiconi, chiamato a guidare, come te, la nostra squadra alla vittoria. Già, il numero 8, perché era anche sabato 8 aprile e noi avevamo il dovere di tenere lontano lo spettro dei playout. Beh, capitano, ci siamo riusciti. Abbiamo vinto. Tre a zero. Mai era successo di segnare tre gol in una stessa partita in questa stagione difficile. Sabato, invece, è sembrato tutto facile, come se qualcosa di sovrannaturale avesse reso quella gara una semplice discesa. Mai il nostro Alfredo Bifulco aveva segnato e invece ne ha fatti due. Prima, però, aveva già segnato Christian Tommasini e indovina quanti gol ha realizzato finora? Sì, proprio 8. Come il tuo numero capitano, quello che abbiamo ricordato assieme al tuo nome con i nostri applausi, quelli della tua famiglia, dei tuoi amici. Quelli della tua gente. Ce l’abbiamo fatta. Siamo salvi. E tu eri con noi. Grazie Ivan Romanzini. Grazie capitano.

Il tuo Taranto.Ufficio Stampa e Comunicazione Taranto Football Club 1927

Taranto Football Club 1927

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